Riabilitazione Ortopedica Post-Chirurgica
Responsabile dei contenuti:
Simone Patuzzo è un Fisioterapista attualmenteStudente PhD in Scienze Mediche e dello Sport con progetto di tesi “Modificazioni cinematiche del rachide cervicale durante la mobilizzazione dorsale dell’occipite sull’atlante” presso l’Università di Saragozza (Spain).
Svolge la professione dal 1999 e quindi, ad oggi, ha 24 anni di esperienza nel ruolo.
Esercita nel reparto di Ortopedia e Traumatologia del Polo Chirurgico Confortini dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, prendendo in carico pazienti afferenti il reparto di Chirurgia Vertebrale.
Dal 1999 al 2003 ha collaborato con l’Università di Verona, Servizio di Neurologia ad Indirizzo Riabilitativo, presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione per “Specifiche prestazioni previste da progetti di ricerca” svolgendo oltre 1000 ore certificate di attività di ricerca scientifica.
E’autore di 12 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, di 24 pubblicazioni su riviste nazionali, per un totale complessivo di 36 articoli, di 1 libro nel campo della riabilitazione delle Funzioni orofacciali e ATM edito da Cortina Editore ed è curatore delle 2 edizioni italiane del libro “Diagnosi Differenziale in Fisioterapia”..
Il corso è tenuto da docenti autorizzati dall’Istituto Italiano Sistema Nordico di Terapia Manuale
Assistenza e traduzione
dr. Simone Patuzzo, Rappresentante italiano KEOMT, mRDM, mODL, FATM, specializzato nella terapia manuale OMT Kaltenborn-Evjenth
Attraverso questo corso, si vuole fornire un approccio riabilitativo al paziente ortopedico con l’obiettivo del più rapido recupero delle abilità motorie perse.
Nella nostra esperienza professionale, abbiamo sperimentato dei modelli riabilitativi che consentono un precoce recupero della mobilità e del cammino in molte condizioni ortopediche. L’approccio individuato è innanzitutto basato su un corretto inquadramento del paziente e delle condizioni che possono alterare il percorso riabilitativo. Discuteremo di importanti concetti relativi ad esempio alle moderne scienze del dolore e di aspetti cognitivi che vanno tenuti in debita considerazione quando si approccia un paziente traumatizzato e/o con dolore e che magari è spaventato e troppo spesso poco informato sulla propria condizione e sui tempi di recupero.
Nell’unità operativa di ortopedia e traumatologia dove esercito, l’approccio che ho individuato si è dimostrato valido permettendo, a titolo di esempio, e in modo del tutto confortevole per il paziente (criterio imprescindibile):
– Protesi di ginocchio bilaterale simultanea: avvio del cammino (50 metri, con
deambulatore) in prima giornata post-chirurgica, e sempre in prima giornata, recupero di 90° di flessione di ginocchio bilateralmente (senza produrre dolore al paziente).
– oppure
– Recupero (confortevole) del cammino (con deambulatore) altrettanto
precocemente in prima giornata post-operatoria in pazienti con esiti di
interventi di artrodesi della colonna vertebrale di più livelli.
Lo scopo non è certamente quello di “correre” o “forzare il paziente” per ottenere dei risultati da mostrare anche a costo di fare soffrire il paziente. Il punto è che abbiamo invece osservato come un modello riabilitativo che permetta di entrare bene in contatto con il paziente, comunicando in modo efficace, possa permettere, se combinato ad un approccio clinico che consideri tutti gli elementi della storia e della situazione medica attuale, degli importanti risultati con un ottima compliance e in tempi più brevi. Potremmo altresì dimostrare l’inverso, ossia come l’adozione di altri approcci riabilitativi possano talvolta produrre ritardi nel recupero delle abilità, talvolta solo per minuscoli errori o dettagli (della clinica o della comunicazione).
Della comunicazione
Un esempio è il seguente (non vuole essere un esempio esaustivo): Un giovane paziente, sulla quarantina, si è fratturato il femore, sintetizzato con un chiodo. E’lunedi, il paziente si è fratturato venerdi e operato immediatamente. E’rimasto a letto per 2 giorni (sabato e domenica). Entrando nella stanza si nota il suo sguardo smarrito, è evidente che non ci sta capendo niente di quello che gli è successo e di quello che accadrà. Gli spiego cosa faremo, e con sicurezza gli dico che fra poco camminiamo, lui è scioccato, non capisce, non sa. Mi guarda e io so che devo tenere un atteggiamento di un certo tipo per fargli capire che si deve fidare di me e che sono sicuro di quello che gli sto dicendo, tanto che tengo la posizione e lo sguardo. La domanda che gli faccio è la seguente “oggi camminiamo, certamente, ma tu scusami,quanto tempo pensavi di dover stare a letto prima di camminare di nuovo?” e lui risponde “non lo so, io un mese…”. Lo avvio alla stazione eretta con un deambulatore, cammina benissimo, piange di commozione.
Della clinica
Una paziente di 77 anni viene sottoposta a intervento di osteosintesi per frattura di femore. Soffre di ipertensione arteriosa e assume NORVASC 5mg e BINOSTO 7mg. La pressione arteriosa omerale (PAO) nel pre-operatorio era 120/80. In prima giornata post operatoria, viene posizionata seduta, quindi in piedi e improvvisamente perde coscienza e per fortuna cade sul letto. Il fisioterapista torna nel pomeriggio, la PAO sx da supina è 105/70. Il fisioterapista sospetta qualcosa di anomalo nella pressione arteriosa, quindi si confronta con l’infermiere in turno; la paziente è stata trasferita da poco e come precedente c’è solo la rilevazione della pressione arteriosa del pre-operatorio. L’infermiere si accorge che il NORVASC (calcioantagonista, riduce la pressione arteriosa) era stato erronamente aumentato all’ingresso in reparto da 5 mg a 10 mg. L’episodio di perdita di coscienza si poteva prevenire, ma in particolare, grazie al confronto l’errore di prescrizione viene corretto e la paziente riesce a svolgere il programma riabilitativo (e in sicurezza). Questo è solo un esempio per dire che a volte i pazienti hanno bisogno di informazioni e che vanno considerate le loro aspettative e convinzioni in merito alla propria condizione (oltre ai “pezzettini” di informazioni captate maldestramente durante il passaggio tra i vari specialisti). In un sistema come l’attuale SSN con plurime specializzazioni, ciascun professionista fornisce solo le sue indicazioni, perchè si aspetta che lo specialista successivo della catena affronterà le sue.
L’ortopedico che ha operato venerdi il paziente magari gli ha anche detto che avrebbe stabilizzato la frattura e che poi il paziente avrebbe potuto camminare di nuovo, ma il paziente che probabilmente era anche scioccato dalla imprevista frattura magari non aveva famigliari che si fossero informati per suo conto, aveva iniziato a pensare di dover stare a letto per settimane, ed era disperato e spaventato, tanto da aver paura di chiedere.
Gli aspetti cognitivi e le nostre aspettative e convinzioni (beliefs) influenzano molto il modo in cui reagiamo e anche quello in cui recuperiamo. Il corso non è finalizzato a fornire competenze specialistiche ma sottolinea l’importanza di creare un collegamento comunicativo con il paziente e un rapporto sereno e se possibile anche con un pizzico di allegria. Perchè questa professione dobbiamo viverla serenamente anche noi se poi vogliamo trasmettere energia e buonumore nei nostri pazienti.
Il corso enfatizza l’importanza di fornire le corrette informazioni ai pazienti e instaurare con loro una comunicazione serena, integrando l’approccio humour–salute, un ipotesi che suggerisce un collegamento positivo tra humour e salute.
Il sistema della qualità aziendale richiede attualmente che le unità operative generino delle proprie procedure operative. Essendo consapevoli di tale impegno, durante questo corso, mediante lavoro a piccoli gruppi, guideremo i partecipanti alla generazione di una bozza di procedura operativa per il proprio ambito operativo.
Ma non solo, perchè siamo consapevoli della necessità dei pazienti di risultare informati in merito alla propria condizione, pertanto attraverso un altra sessione di lavoro a gruppi, guideremo i partecipanti alla creazione/adattamento di opuscoli informativi per i pazienti adatti ad essere calati immediatamente nella personale realtà operativa per informare efficacemente i pazienti.
PRIMA GIORNATA
8:30 – 10:30
INQUADRAMENTO RIABILITATIVO
10:30-10:45 coffè break
10:45 – 13:00
2.1 TRAUMATOLOGIA ARTO INFERIORE – Osteosintesi di frattura del femore
– Fissazione esterna
– Pazienti politraumatizzati
2.2 TRAUMATOLOGIA ARTO SUPERIORE
– Osteosintesi di fratture di spalla e di omero
– Osteosintesi di fratture di gomito, avambraccio e polso – Osteosintesi di fratture alla mano
– Pazienti politraumatizzati
13:00-14:00 Pausa pranzo
14:00 – 15:30
2.3 ORTOPEDIA ARTO INFERIORE
– Artroprotesi d’anca
– Artroprotesi di ginocchio
– Artroprotesi di ginocchio bilaterale simultanea
15:30-15:45 Coffè break 15:45-17:00 Casi clinici
SECONDA GIORNATA
08:30-10:30
2.4 CHIRURGIA VERTEBRALE
– Interventi di chirurgia vertebrale per scoliosi pediatrica, scoliosi
dell’adolescenza, scoliosi dell’adulto, deformità sagittali dell’adulto, primitive e secondarie, dorso curvo giovanile o dell’adulto, spondilolistesi, instabilità vertebrale, ernie del disco cervicali, toraciche, lombari, fratture vertebrali, patologie degenerative cervicali, toraciche e lombari, chirurgia di revisione, tumori vertebrali.
10:30- 10:45 Coffè break 10:45 – 13:00
5. LA FONDAMENTALE COLLABORAZIONE CON IL PERSONALE DI REPARTO
Collaborazione con il personale di reparto (medici, infermieri, OSS, etc)
Come ottimizzare la ripresa clinica del paziente mediante alleanza con il personale di reparto
Le esigenze del personale di reparto
6. COMUNICAZIONE E ALLEANZA TERAPEUTICA: L’ARTE DELL’INTERAZIONE E L’UMORISMO NEL RAPPORTO FISIOTERAPISTA- PAZIENTE
– Introduzione al concetto humour–salute, razionale ed esempi applicativi
13:00 – 14:00 Pausa pranzo
14:00 – 15:30
7. OPUSCOLI INFORMATIVI PER IL PAZIENTE IN ORTOPEDIA
– Lavoro a piccoli gruppi, attività guidata per la creazione degli opuscoli informativi per la propria unità operativa
1. Protesi di ginocchio 2. Protesi d’anca
3. Chirurgia vertebrale
15:30 – 15:45 Coffè break
15:45 – 17:00
8. PROCEDURE OPERATIVE AZIENDALI IN ORTOPEDIA
– Lavoro a piccoli gruppi per la generazione delle proprie procedure operative in Ortopedia.
nota: queste sessioni a piccoli gruppi sono divertenti
Durata del corso | 2 giornate |
Crediti ECM previsti: | 20 crediti ECM previsti, Max 25 partecipanti per edizione. |
Destinatari: | Fisioterapisti, Terapisti Manuali. |
Prezzo del corso: | 250 euro + IVA (305 euro iva compresa) |
Programma PDF: | Link |
1a edizione 2023
da programmare a breve